Ho smesso di correre in moto! | Andrea Maurizio Gilardoni

Ho smesso di correre in moto! Ecco perché.

22 Novembre 2021 La mentalità

Pensa all’eventualità di abbandonare una cosa che ami tantissimo, una passione che ti accompagna fin da quando eri ragazzino. Lo faresti mai? Può essere che gli eventi della vita ti portino a rivalutare le tue priorità? E quando è giusto assecondarli?

Buongiorno e ben tornato sul mio blog personale! Durante i nostri appuntamenti del lunedì parlo sempre di come dobbiamo puntare a migliorarci, eliminare le convinzioni limitanti, abbandonare le cattive abitudini. E ne parlo perché, in base alla mia esperienza, è questo l’unico modo per riuscire a vedere noi stessi sotto una nuova luce, a capire che possiamo diventare qualcosa di diverso da quello che siamo stati fino a un dato momento della nostra vita, essere chi vorremmo davvero. Che possiamo smettere di rinunciare sempre a ciò che vorremmo fare, trovare il modo per ritagliarci il tempo per le persone che amiamo, avere lo stile di vita che desideriamo.

Insomma, il primo passo del cambiamento consiste sempre nel passare il famoso filo intermentale, liberare la nostra mente dalle false credenze e dai limiti che ci siamo autoimposti.

Moto che passione!

A prima vista, la domanda che ti ho fatto in apertura e a cui voglio cercare di rispondere nel post di oggi potrebbe entrare in contrasto con ciò in cui credo, con il mio modo di percepire la vita. Ma dopo averci riflettuto molto sono giunto alla conclusione che non è così.

Immagino che sarai curioso di sapere di cosa sto parlando. Per fartelo capire, voglio raccontarti un episodio che ho vissuto di recente e che mi ha segnato in modo profondo. Lì ho rivisto tutta la vita passarmi davanti. Ho sentito questa frase tante volte e ora so cosa significa. Per farla breve, sono caduto al circuito di Misano durante una gara della Superior Cup. Non preoccuparti, sto bene e per fortuna non mi sono fatto niente di grave. Ma cadere da una moto a 260 chilometri orari è stata, diciamo, un’esperienza.

Dico sempre che dobbiamo vivere le nostre passioni e goderci la vita. Ma sai che c’è? Che io la vita non voglio soltanto godermela, io la vita la amo e la celebro in tutto ciò che faccio. Vivo a mille e mi piace puntare al livello successivo, mi piace anche sfidare chi pensa che tanto non ce la farò.

La moto mi ha sempre affascinato per la possibilità che mi dà di confrontarmi con me stesso e con i miei limiti. Mi carica di adrenalina e mi fa sentire libero. La moto per me è come un respiro di libertà, uno dei motivi che mi ha spinto a impegnarmi così tanto per realizzare ciò che ho realizzato era proprio quello di potermi permettere una moto da corsa. E siccome non faccio mai nulla per caso anche con questa passione mi sono impegnato al massimo, ci ho veramente messo una parte di me. Fino a che non sono arrivato a Misano, un circuito mondiale dove stavo correndo una gara della Superior Cup.

Andrea Maurizio Gilardoni alla Superior Cup

Perché ho smesso di correre

Dopo la caduta di Misano, proprio il fatto di amare così tanto la vita mi ha fatto pensare. Correre in moto comporta dei rischi, ovviamente l’ho sempre saputo. Mi è già capitato di cadere in passato, però questa volta è scattato qualcosa che mi ha fatto riflettere. In questi anni ho costruito molto, senza volermene fare un vanto. Ho la fortuna di avere una famiglia che amo moltissimo, dei collaboratori sui cui contare e tante persone che mi vogliono bene e credono in me.

Queste mie riflessioni mi hanno portato a prendere una decisione importante e anche molto sofferta: smetterò di correre in moto. Per fortuna le passioni che ho sono più di una, non dico che siano intercambiabili, ma sicuramente potrò trarre grandi soddisfazioni anche da un’altra attività che comporti meno rischi per me e le persone che fanno parte della mia esistenza. La vita invece è una sola, nessuno ce ne regala un’altra e per me la priorità è vivere il più a lungo possibile, continuare a rendere felici i miei cari e a far succedere cose straordinarie!

Ora che ti ho raccontato i motivi per cui ho deciso di smettere di correre, vorrei tornare per un momento alla famosa domanda che ti ho fatto all’inizio: può essere giusto lasciare una passione che si ama perché, in un modo o nell’altro, potrebbe mettesi tra te e tutto ciò che hai costruito e che hai ancora da costruire?

Io ti ho appena raccontato come e perché ho trovato la mia risposta, anche se continuo a pensare che in linea di principio le nostre passioni vadano vissute al massimo. Però credo anche che, in certe circostanze particolari, sia anche giusto prendersi un momento per riconsiderarle.

E tu? Quale sarà il tuo prossimo step?

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A presto.

Andrea Maurizio Gilardoni

P.S. Guarda anche il video della mia caduta al circuito di Misano.