Te ne sei accorto anche tu? Oggi le cose cambiano così in fretta che a volte stare al passo diventa difficile. Pensa a tutte le nuove tecnologie che solo fino a qualche anno fa non riuscivamo nemmeno a immaginare, alla concorrenza che ormai è diventata globale. Da una parte questi cambiamenti hanno migliorato le nostre vite, ma non c’è solo il lato positivo. Perché tanti lavori, tante attività imprenditoriali che una volta generavano un buon guadagno, oggi non lo generano più. Magari sei proprio una di quelle persone che l’ha vissuto o lo sta vivendo sulla sua pelle:
il mercato è cambiato e continua a cambiare sotto i nostri occhi.
E noi dobbiamo trovare il modo di affrontare queste trasformazioni senza farci abbattere.
Fammi indovinare: da sempre porti avanti il tuo lavoro con soddisfazione, fino a poco tempo fa le cose andavano come dovevano andare: la tua attività ti piaceva e in più garantiva un buon tenore di vita a te e alla tua famiglia. Da un po’ di tempo, forse da qualche mese o da qualche anno, però il vento ha cominciato a cambiare e tu ancora non riesci a capire il perché.
Esatto, Andrea! Il perché di queste difficoltà improvvise proprio non lo capisco. Negli anni penso di aver lavorato bene, ho continuato a fare quello che ho sempre fatto e non so come mai a un certo punto le cose hanno smesso di funzionare.
Lo vedi? Il problema è proprio questo: hai continuato a fare quello che hai sempre fatto. Fino a un certo punto tutto ha funzionato come doveva, ma ora le cose sono diverse. Perché? Non sei tu ad aver fatto qualcosa di sbagliato, semplicemente il mercato è cambiato.
E se il mercato cambia, io cosa ci posso fare?
Devi reagire, capire che, se vuoi continuare ad avere la vita che desideri, devi trovare il coraggio di rimetterti in gioco. So cosa stai pensando: il tuo lavoro è l’unica cosa che sai fare e, dopo aver dedicato la tua vita a quello, non puoi rivoluzionare tutto dall’oggi al domani. Ti mancano le competenze, le risorse, insomma cambiare adesso ti sembra davvero impossibile.
Sì, Andrea... so fare solo quello che ho sempre fatto. Come posso lasciare adesso la professione che mi sono costruito in tanti anni di lavoro e abbandonare una cosa in cui ho investito tanto?
E invece io ti dico che in realtà il problema non è questo.
Cambiare è sempre possibile. Devi solo adottare la mentalità giusta.
Prima di approfondire questo aspetto, voglio farti una premessa importante: il lavoro, la vita professionale, sono una parte importante della nostra identità. Non sai quante persone ho conosciuto che avevano il potenziale e la possibilità concreta di cambiare ma non si decidevano a farlo. L’identità è una cosa che ci dà sicurezza, perché racchiude tutto quello che siamo e che pensiamo di essere: modi di pensare, idee, competenze e personalità.
Ora non fraintendermi: per muoversi bene nel mondo dobbiamo prima di tutto sapere chi siamo, su questo sono assolutamente d’accordo. Solo che per andare avanti in certe situazioni dobbiamo anche trovare la forza di cambiare quando è necessario.
Te lo sto dicendo perché molto spesso la nostra identità è fatta anche di convinzioni sbagliate e proprio per questo ci sentiamo incapaci di cambiare. Nei miei corsi e nelle mie conferenze lo dico spesso:
devi pensare di passarti un filo intermentale immaginario per togliere la cellulite dal cervello.
Capisco quello che vuoi dire Andrea: cambiare mentalità per imparare ad affrontare il cambiamento. Ma in concreto che cosa dovrei fare?
Giusto, stavo proprio per approfondire il discorso. Quale mentalità dovresti adottare per assicurarti un futuro felice e senza troppe preoccupazioni?
E qui voglio parlarti di una differenza fondamentale: quella tra mentalità vecchia e mentalità nuova.
La mentalità vecchia è quella che devi abbandonare. Sai in che cosa consiste? Nel credere che per ottenere tanto si debba lavorare tanto.
La mentalità nuova si fonda invece su un principio diverso: trovare il modo di produrre un valore che generi un reddito.
In altre parole, devi imparare a scollegare il tempo dal valore di ciò che produci: non è detto che se lavorerai di più guadagnerai di più e otterrai risultati migliori. L’importante è imparare a incanalare le energie nella direzione giusta.
È questo il primo concetto che dovresti fare tuo, il primo passo per far evolvere la tua identità. Non è facile, lo so bene. Da sempre ci insegnano che per ottenere tanto bisogna lavorare tanto. E in sé non è neanche sbagliato. Tutto dipende da cosa intendi per “lavorare”: se lavori per dodici ore al giorno senza porti un obiettivo preciso, senza una meta da raggiungere, sperando che i risultati arrivino come sola conseguenza del tempo che stai impiegando, significa che non stai adottando la mentalità giusta.
Se invece per te lavorare significa pianificare e portare avanti le attività che consentiranno di raggiungere i tuoi obiettivi e di vivere la vita che vuoi, allora sei già sulla buona strada.
La cosa importante è imparare a scollegare il tempo dai risultati che vuoi ottenere.
Nemmeno io sono nato guadagnando con le case. Sai cosa facevo prima? Il cameriere: lavoravo nel ristorante della mia famiglia per dodici ore al giorno, a volte anche di più, facendo dei turni che lasciavano pochissimo spazio al tempo libero.
In un certo senso, il mio futuro era già scritto: i miei genitori avevano avviato un’attività che, secondo la logica, avrei dovuto portare avanti. Ma a un certo punto ho avuto il coraggio di ammettere che non era quello che volevo per me e per la mia famiglia. Così mi sono messo pensare a un’attività diversa, a qualcosa che non mi costringesse a rinunciare a tanti bei momenti a causa del troppo lavoro.
È lì che ho cominciato a capire che, per riuscirci, dovevo abbandonare la mentalità vecchia: dovevo trovare un modo per produrre valore e ottenere un reddito, senza vincolare tutto il mio tempo. Oggi, a ormai tredici anni di distanza, posso dire di esserci riuscito e di considerarmi una persona felice e appagata.
Significa che ho smesso di lavorare? No, per niente. Direi piuttosto che ho adottato un nuovo concetto di lavoro: mi concentro sul mio obiettivo, che è quello di generare un valore e non di vivere per lavorare.
Davvero interessante, Andrea. Ma concretamente come ci riesci?
Come ti dicevo, ho scelto di guadagnare con le case. Acquisto una casa, la sistemo e la rivendo sul mercato. E lo faccio in modo etico, così oltre a guadagnare riesco anche a dare una mano a delle persone che si trovano in difficoltà e rischiano di perdere la loro casa all’asta.
Ma la cosa più interessante è che organizzo anche dei corsi per spiegare alle persone come devono muoversi per intraprendere il mio stesso percorso. Sì, hai proprio capito bene: insegno a guadagnare con le case con i metodi che ho testato per anni e che mi hanno permesso di raggiungere gli obiettivi più ambiziosi!
Ma c’è di più, perché la mia non è solo una scuola. Insieme a mia moglie Lucia e a uno staff di professionisti seri e competenti, nel corso degli anni ho messo a punto degli strumenti concreti, proprio per aiutare i membri della mia Accademia a crescere e a operare con successo nel settore immobiliare.
L’ultima novità è Rendimento Etico, una piattaforma di crowdfunding immobiliare che permette ai nostri affiliati di trovare finanziamenti per le loro operazioni in modo ancora più semplice e immediato. Siamo online da poco più di sei mesi, ma grazie alla reputazione che ci siamo costruiti negli anni possiamo già contare su una vastissima comunità di investitori pronta a finanziare le opportunità che proponiamo.
Hai capito che è arrivato il momento di cambiare e ti interessa saperne di più? Vai sul sito www.guadagnareconlecase.it e scopri quando si terranno i nostri prossimi corsi! Non vedo l’ora di conoscerti dal vivo e di dirti tutto su questa grande opportunità!
Ti aspetto!
Andrea Maurizio Gilardoni