Con il virus le nostre quotidianità stanno subendo un forte sconvolgimento, che se non controllato può causarci uno smarrimento da cui sarà difficile riprendersi. Le nostre abitudini sembrano aver perso significato e senso di fronte a questa situazione così nuova e così singolare per tutti noi.
Per capire come regolare costruttivamente le nostre vite, a fronte di tale situazione, abbiamo voluto portarvi la testimonianza di Gianluca Bucci, esperto in comunicazione strategica e formatore, il quale ha voluto parlarci di come ha vissuto il terremoto dell’Aquila del 2009 e dei grandi insegnamenti che ne ha tratto per gestire al meglio le “zone rosse” che ciascuno di noi si trova ad affrontare nella vita.
Secondo il Dr. Bucci, oggi come allora, la nostra normalità ha subito una brusca battuta d’arresto: le presenze a cui eravamo abituati si sono fatte trasparenti e la solitudine incombe su tutti noi come un silenzio assordante. Si rende necessario quindi fare un reset delle vecchie abitudini e impostarne altre per ripristinare un sano rapporto con noi stessi e il modo circostante.
Non servono azioni, serve impostare una mentalità vincente.
È stata questa la strada, ricorda il Dr. Bucci, intrapresa nel 2009 per arginare la situazione drammatica del terremoto avvenuto all’Aquila. In particolare, benché la situazione fosse estremamente diversa da quella che stiamo vivendo noi oggi, in entrambi i casi la soluzione è rintracciabile nell’impostazione mentale che ognuno di noi decide di adottare per fronteggiare il cambiamento. Quando infatti, nasce una zona rossa, nascono inevitabilmente in noi dei limiti che sembrano insormontabili, sottolinea il Dr. Bucci, e che ci privano al contempo della percezione della nostra libertà.
Bisogna salvaguardare la nostra libertà.
Per farlo dobbiamo sfruttare con saggezza tutte le nostre risorse interne. Dobbiamo, in altre parole, slegarci dalle nostre credenze e abbracciare nuovi modi di pensare, nuovi modi di vivere la vita. È l’elasticità, ci ricorda il Dr. Bucci, il sommo sintomo della maturità di un individuo. Nel dettaglio, come riportato nel famoso libro “Chi ha spostato il mio formaggio” esistono due tipi di mentalità: la mentalità della lamentela e la mentalità risolutiva.
La mentalità risolutiva è quella da adottare.
In particolare, sottolinea il Dr. Bucci, quando attiviamo questa propensione alla soluzione del problema viene attivato nel nostro cervello, il SAR (sistema attivazione reticolare) per cui esso ti mostra come raggiungere quello che stai cercando in modo produttivo.
Tutto questo sarà possibile se manteniamo la nostra mente
viva, riflessiva e positiva.
Inoltre, evidenzia il Dr. Bucci, le specie che non si sono mai estinte sono quelle che sono state contraddistinte da un approccio collaborativo: è il caso dell’ape, che a differenza della mosca, rimane concentrata su propri obiettivi, adotta un’organizzazione razionale del suo lavoro e non si lascia distrarre finché non ha trovato il giusto fiore.
Ed è proprio in merito all’organizzazione, che si rende indispensabile, in questo periodo che trascorriamo a casa, il rafforzamento dei nostri rituali. Chiamare gli amici più cari, attuare forme di comunicazione di cortesia, dedicarci alle nostre passioni in precisi momenti della giornata ci aiuterà a rendere solide le nostre mentalità, evitando il rischio di lasciarsi andare a mentalità grigie e improduttive.
Per vincere il virus servono le 3 P: essere positivi, produttivi e propositivi.
Pertanto, per riorganizzare con lucidità la gestione delle nostre attività in casa, il Dr. Bucci ci suggerisce 6 punti chiave per vivere con serenità e consapevolezza questo momento delicato:
1. Mentalità ape;
2. Mantenere lo stato;
3. Adottare le 3 P;
4. Lavora sulla tua sfera di influenza;
5. Crea rituali;
6. Guarda al futuro e mantieni il FOCUS sulla giornata;
Il segreto sta nel riuscire a vedere la luce anche dove c’è ombra.
No al contagio del virus, sì al contagio della mentalità positiva!
Seguiranno altre interviste e confronti sul tema con imprenditori e professionisti della nuova era!
A presto!
Andrea Maurizio Gilardoni
Rivedi l’intervista con Gianluca Bucci