È ritornato il nostro appuntamento con la positività. Questa volta voglio parlarvi della diretta FB tenutasi ieri sulla pagina di Giorgian Putanu, un mio carissimo amico a cui si sono aggiunti Gianluca Spadoni e Daniele Di Benedetti.
Ancora una volta abbiamo voluto insieme ricordare, a noi stessi e chi ci ha seguito, che mai come in questo momento abbiamo bisogno di credere positivamente in qualcosa. Che sia un nuovo progetto, una rinascita tanto attesa o un nuovo modo di intendere la vita in generale. Abbiamo bisogno di ascoltare solo i nostri pensieri positivi e per farlo ci servono creatività, consapevolezza e costanza.
È quello che cerco di fare anche io. Mantengo il mio livello di produttività al massimo, concentrandomi su nuovi progetti, tenendo spenta la tv e riscoprendo la bellezza del sentirsi costantemente vicino alla mia famiglia.
Anche Gianluca, Giorgian e Daniele mantengono fede alla filosofia della positività.
Giorgian, ha infatti deciso di soffermarsi su ciò che nell’arco della giornata riesce a strappargli un sorriso più che alimentare la negatività con le statistiche e i numeri delle attuali fonti di informazione. Gianluca, invece ci dice di non riuscire a far meno del contatto umano, motivo per cui è impegnato ogni giorno nel tenere dirette FB per diffondere riflessioni di positività con più gente possibile. Anche Daniele non rimane con le mani in mano, ma continua ogni giorno a dedicarsi alle proprie passioni, ai propri hobby, a tutte quelle attività che nella normalità avevano assunto poco valore. Tenersi in attività, e monitorare la nostra produttività ci aiuterà nel prepararci al dopo.
Chi rimarrà fermo abbandonandosi alla tentazione dell’improduttività,
rischierà di trovarsi paralizzato.
Insomma, sono tante le attività da poter intraprendere, insieme agli insegnamenti che possiamo trarne.
Spegnere la tv ed esporsi il meno possibile alla narrazione mediatica aumenterà di sicuro la nostra dose di positività. Quello che sarà indispensabile fare sarà dunque impegnarsi nel trovare i propri focus, magari stabilendo dei precisi rituali che possano accompagnarci nelle nostre giornate, ci dice Daniele.
Scandire con positività e produttività il nostro tempo gioverà
alla nostra salute fisica e mentale.
Ad esempio, ci dice Giorgian, uno dei focus da adottare, in ambito business potrebbe riguardare la riflessione sull’innovazione. Se ci pensiamo bene, ogni giorno le routine lavorative ci costringono a concentrarci sui flussi meccanici delle nostre attività, mentre ora abbiamo la possibilità di concentrarci sugli aspetti innovativi dei nostri business, ovvero quelli che aggiungono valore a ciò che già abbiamo conquistato.
Quale tempo migliore se non questo per imparare cose nuove, acquisire nuove competenze, sperimentare il nuovo?
Tuttavia, anche se riuscire a mantenere il focus in questo periodo può risultare molto difficile, ci sono molti modi per raggiungere la concentrazione desiderata. Io ad esempio personalmente adotto la cosiddetta tecnica dello sputtanamento, che consiste nel rendere pubblici i miei obiettivi, mettendomi nella posizione tale per cui creo pressione psicologica verso me stesso, sentendomi responsabile nei confronti delle persone a cui ho comunicato i miei obiettivi. Ci avevi mai pensato? Potresti partire da qui!
D’altra parte, ci stiamo accorgendo che pur trovandoci fisicamente distanti siamo tutti connessi, abbiamo bisogno l’uno dell’altro, perché la solitudine fisica amplifica quella psicologica, spingendoci a riconsiderare il potere della condivisione, della collaborazione e dell’unione, come un aspetto di notevole utilità sia nella sfera privata che in quella lavorativa, come ci ricorda Gianluca.
Ed proprio in relazione a quest’ultima che, ci dice Gianluca, stanno nascendo nuove ed importantissime consapevolezze: una fra tante è il concetto di smart working.
Smart working non è solo telelavoro. Lo smart working, invece, è un nuovo modo di intendere il lavoro nelle sue diverse fasi esecutive: ci stiamo accorgendo che non sarà più il tempo a scandire la nostra produttività, ma saranno i risultati a certificare le nostre reali competenze. Ed è proprio in merito a queste ultime che si renderà sempre più necessario, acquisirne di nuove, “imparando ad imparare”, per dominare l’incertezza a cui sempre più spesso saremo sottoposti.
In altre parole, stiamo imparando a dominare una componente sistemica
del nuovo mondo lavorativo: la precarietà.
D’altra parte anche nelle nostre sfere personali questa quarantena, potrebbe rivelarsi una quaresima, volendo utilizzare una metafora cristiana suggeritaci da Gianluca. La quaresima infatti è un momento di riflessione, di purificazione, di discernimento interiore, capace di condurci più consapevoli verso la Pasqua, ovvero verso la resurrezione di un nuovo modo di considerare le nostre vite. Senza averlo programmato stiamo vivendo un importante momento di introspezione in cui si rende più nitida quella demarcazione tra ciò che facciamo solo per dovere e ciò che facciamo per vocazione, e che davvero appaga le nostre vite.
Stiamo riscoprendo il significato delle piccole (ma grandi) cose, quelle che Franco Arminio, citato da Daniele, riassume nella filosofia del ritorno alla “terra”, quella terra molto spesso abbandonata dai giovani per inseguire il mito del progresso e della velocità. Mentre oggi nel silenzio, riscopriamo il valore accrescitivo della sottrazione e della lentezza.
Tanti insomma sono gli insegnamenti di cui possiamo far tesoro. Il consiglio rimane sempre quello di abbracciarli tutti, non lasciandoci mai distrarre dalla negatività distruttrice.
Seguiranno altre interviste e confronti sul tema con imprenditori e professionisti della nuova era!
A presto!
Andrea Maurizio Gilardoni
Rivedi l’intervista con Giorgian Putanu, Daniele Di Benedetti e Gianluca Spadoni.